CERTIFICAZIONI
4. Conservazione e durata del prodotto
Per evitare rischi di deterioramento le calzature antinfortunistiche devono essere trasportate ed immagazzinate nelle proprie confezioni originali, in luoghi asciutti e non eccessivamente caldi.
Se conservate in condizioni corrette (luce, temperatura e umidità relativa), l’obsolescenza, a partire dalla data di fabbricazione di una calzatura, è generalmente stimata in:
- 10 anni per le scarpe con tomaia in pelle, gomma e materiali termoplastici (come SEBS, ecc) e EVA
- 5 anni per le scarpe che includono PVC
- 3 anni per le scarpe che includono PU e TPU
3. Avvertenze e limitazioni d’uso
- Le nostre calzature non sono adatte per protezione da rischi non espressamente richiamati nella presente Nota Informativa ed in particolare quelli che rientrano nei Dispositivi di Protezione Individuale di III Categoria.
- Nessuna calzatura è in grado di garantire una protezione totale da tutti i possibili impatti o penetrazioni.
- La massima aderenza della suola generalmente viene raggiunta dopo un certo “rodaggio” delle calzature nuove (paragonabile ai pneumatici dell’automobile) per rimuovere residui di silicone e distaccanti ed eventuali altre irregolarità superficiali di carattere fisico e/o chimico.
- La resistenza allo scivolamento può inoltre cambiare a seconda dello stato di usura della suola; la rispondenza alle specifiche non garantisce comunque l’assenza di scivolamento in qualsiasi condizione.
- La resistenza alla perforazione è stata misurata in laboratorio utilizzando un chiodo tronco conico del diametro di 4,5 mm e una forza di 1100 N (circa 112kg). Forze maggiori o chiodi di diametro inferiore aumentano il rischio di perforazione. In tali circostanze è meglio tenere in considerazione misure di prevenzione alternative.
- Due tipi di inserti anti perforazione sono attualmente disponibili: di tipo metallico e di tipo non metallico. Entrambi soddisfano i requisiti minimi previsti per la resistenza alla perforazione della norma marcata sulla calzatura, ma ognuno presenta diversi vantaggi o svantaggi, tra i quali i seguenti:
o Inserto metallico: il rischio è meno influenzato dalla forma dell’oggetto perforante (ad es. diametro, geometria, affilatura) ma, a causa dei limiti di costruzione della calzatura, non copre l’intera area inferiore della calzatura stessa.
o Inserto non metallico: può essere più leggero, più flessibile e fornire una maggiore area di copertura, se paragonato con l’inserto metallico, ma la resistenza alla perforazione può variare maggiormente in base alla forma dell’oggetto perforante (ad es. diametro, geometria, affilatura).
- La scelta deve basarsi sulla valutazione del rischio legata alle reali condizioni di lavoro.
- Per maggiori informazioni sul tipo di inserto anti perforazione presente nelle vostre calzature contattare il fabbricante o fornitore citato nelle presenti istruzioni.
8. Certificazione UE per DPI
CALZATURE DI SICUREZZA CON RESISTENZA AL TAGLIO DA SEGA A CATENA
Conformi norma EN ISO 17249:2013
Adatte per boscaioli, guardie forestali, operatori del legno, agricoltori, giardinieri, tree climbers, costruttori ed attività simili
ATTENZIONE:
PRIMA DELL’UTILIZZO DELLE CALZATURE ANDREW ANTITAGLIO LEGGERE ATTENTAMENTE LA PRESENTE NOTA INFORMATIVA
Le calzature per uso professionale devono essere considerate dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Sono soggette ai requisiti della Direttiva 89/686/EEC (e successive modifiche) - recepita in Italia con il D.Lgs. 475/92 (e successive modifiche) - che ne prevede la marcatura CE obbligatoria per la commercializzazione. Le nostre calzature antinfortunistiche sono Dispositivi di Protezione Individuale di III categoria sottoposti a Certificazione CE presso l’Organismo Notificato RICOTEST N. 0498, Via Tione 9 – 37010 Pastrengo VR – Italy. (www.ricotest.com), ed oggetto della procedura di valutazione della conformità al tipo basata sul controllo interno della produzione unito a prove del prodotto sotto controllo ufficiale effettuate ad intervalli casuali (modulo C2) sotto la sorveglianza dell’Organismo Notificato RICOTEST (n° 0498)
AVVERTENZE: Oltre ai requisiti di base previsti dalla presente norma, devono soddisfare uno dei seguenti livelli di prestazione secondo la velocità della sega usata:
LIVELLO 1: resistenza con velocità sega di 20 metri al secondo
LIVELLO 2: resistenza con velocità sega di 24 metri al secondo
LIVELLO 3: resistenza con velocità sega di 28 metri al secondo
Nessun dispositivo di protezione individuale può assicurare al 100% la protezione contro tagli da sega a catena portatili.
La resistenza al taglio da sega a catena portatile viene testata in condizioni di laboratorio sulle parti frontali della calzatura (area della linguetta e del puntale); ciononostante è possibile che si verifichino ferite da taglio nelle aree menzionate.
Tuttavia, l’esperienza ha dimostrato che è possibile progettare equipaggiamenti che offrano un certo grado di protezione. Diversi principi funzionali che possono essere impiegati per fornire protezione comprendono:
- scivolamento della catena al contatto, in modo tale che non possa tagliare il materiale;
- accumulazione di fibre che, una volta entrate negli ingranaggi della catena, ne provocano l’arresto;
- rallentamento della catena per mezzo di fibre dotate di elevata resistenza al taglio in grado di assorbire l’energia cinetica, riducendo quindi la velocità della catena.
Spesso viene applicato più di un principio. Si raccomanda di scegliere la calzatura in base alla velocità della sega a catena.
La scelta dei DPI deve essere tale da garantire la sovrapposizione delle zone protettive di calzature e pantaloni.
Nota per calzature con lamina antiperforazione (Marcatura P):
La resistenza alla perforazione della calzatura è stata misurata in laboratorio utilizzando un chiodo tronco del diametro di 4,5 mm e una forza applicata di 1100 N. Forze applicate maggiori e chiodi di diametro inferiore aumentano il rischio di perforazione. In tali circostanze devono essere considerate misure preventive alternative.
MARCATURA
SU ETICHETTA CUCITA SU LINGUETTA: CE, nome del fabbricante, articolo, mese/anno di produzione, taglia, norma di riferimento, simboli addizionali di sicurezza.
SU TOMAIA ESTERNA (marchiato a fuoco o specifico patch cucito): Pittogramma “Taglio sega a catena” e livello ottenuto.
Le nostre calzature non sono adatte per protezione da rischi non richiamati nella presente Nota Informativa ed in particolare quelli che rientrano nei Dispositivi di Protezione Individuale di III Categoria come definito dal Decreto Legislativo n. 475 del 04/12/1992.
Queste calzature portano le seguenti marcature:
CE 0498: marcatura di conformità al Regolamento 2016/425 e n. dell’O.N. incaricato dal controllo annuale del prodotto, nome del fabbricante, norma di riferimento e livello di prestazione; simboli addizionali di sicurezza,codice articolo,mese e anno di produzione;taglia.
Sulla tomaia esterna: pittogramma previsto dalla presente norma e livello di prestazione ottenuto nei test:
sono conformi ai requisiti di base della norma EN ISO 17249:2013, calzature con resistenza al taglio da sega a catena (Tab. 1-2-3-4 della EN ISO 17249:2013)
Livello di prestazione ottenuto dalla calzatura nei test: “3” (velocità della catena per la prova 28 m/s) +
Requisiti supplementari: P = resistenza alla penetrazione del fondo della calzatura.
Le calzature sono marcate sulla tomaia esterna con il seguente pittogramma:
LIVELLO 3

Controllo delle calzature da parte dell’utilizzatore
A.1 – Generalità
La seguente lista ed i relativi disegni possono aiutare l’utilizzatore a controllare lo stato di salute delle calzature.
A.2 – Criteri per la verifica dello stato delle calzature
Le calzature contro il taglio da sega a catena devono essere controllate/ispezionate ad intervalli regolari, od almeno prima di ogni utilizzo,e devono essere cambiate quando qualunque dei seguenti segni di usura viene identificato.
Alcuni di questi criteri possono variare in relazione al tipo di calzatura e materiali usati:
- inizio di abrasioni/tagli pronunciati e profondi nella zona media della tomaia (Fig. a);
- forte abrasione della tomaia, in particolare nella zona del puntale (Fig. b);
- cuciture tagliate o danneggiate a causa del contatto per es. con la sega a catena (Fig. c);
- la suola ha spaccature/tagli più lunghi di 10 mm. E più profondi di 3 mm. (Fig. d);
- separazione della tomaia dalla suola maggiore di 10mm – 15 mm. In lunghezza e 5 mm. in larghezza (profondità);
- altezza dei rilievi nella zona di flessione minori di 1,5 mm. (Fig. e);
- sottopiede originale (se c’è): non deve presentare deformazioni pronunciate e rotture;
- conviene controllare manualmente la parte interna della calzatura di tanto in tanto, per verificare l’eventuale distruzione della fodera o la presenza di bordi taglienti dei puntali che possono causare ferite (Fig. f)
IMPIEGHI CONSIGLIATI:
Lavori Boschivi, Taglio Legna, Industrie del Legno, Agricoltura, Costruzioni; per uso professionale od amatoriale come protezione del piede durante l’utilizzo della motosega.

7. Smaltimento
La durata del prodotto è legata all’uso, ai cicli di pulizia ed al conseguente degrado dei materiali.
Alla fine della vita utile delle calzature non abbandonarle nell’ambiente naturale: si prega di seguire le vostre normative nazionali ambientali e smaltirle in modo appropriato. I regolamenti per in conferimento dei rifiuti sono disponibili presso le autorità locali.
6. Soletta estraibile
Se la calzatura antinfortunistica è dotata di soletta estraibile, le funzioni ergonomiche e protettive attestate si riferiscono alla calzatura completa della sua soletta. Usare la calzatura sempre con la soletta! Sostituire la soletta soltanto con un modello equivalente dello stesso fornitore originale.
Calzature antinfortunistiche senza soletta estraibile sono da utilizzare senza soletta, perché l’introduzione di una soletta potrebbe modificare negativamente le funzioni protettive.
5. Calzature antistatiche
Le calzature antistatiche dovrebbero essere utilizzate quando è necessario dissipare le cariche elettrostatiche per ridurne al minimo l’accumulo - evitando così il rischio di incendio per esempio di sostanze infiammabili e vapori - e nei casi in cui il rischio di scosse elettriche provenienti da un apparecchio elettrico o da altri elementi sotto tensione non sia stato completamente eliminato. Occorre notare tuttavia che le calzature antistatiche non possono garantire una protezione adeguata contro le
scosse elettriche poiché introducono unicamente una resistenza elettrica tra il piede e il suolo. Se il rischio di scosse elettriche non è stato completamente eliminato è necessario ricorrere a misure aggiuntive. Tali misure, nonché le prove supplementari qui di seguito elencate, dovrebbero fare parte dei controlli periodici del programma di prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro.
L’esperienza ha dimostrato che ai fini antistatici il percorso di scarica attraverso un prodotto deve avere, in condizioni normali, una resistenza elettrica minore di 1000 MΩ in qualsiasi momento della vita del prodotto. E’ definito un valore di 100 KΩ come limite inferiore della resistenza del prodotto allo stato nuovo, al fine di assicurare una certa protezione contro scosse elettriche pericolose o contro gli incendi, nel caso in cui un apparecchio elettrico presenti difetti quando funziona con tensioni fino a 250 V. Tuttavia, in certe condizioni gli utilizzatori dovrebbero essere informati che la protezione fornita dalle calzature potrebbe essere inefficace e che devono essere utilizzati altri metodi per proteggere il portatore in qualsiasi momento. La resistenza elettrica di questo tipo di calzatura può essere modificata in misura significativa dalla flessione, dalla contaminazione o dall’umidità. Questo tipo di calzatura non svolgerà la propria funzione se indossata e utilizzata in ambienti umidi. Conseguentemente, occorre accertarsi che il prodotto sia in grado di svolgere la propria funzione di dissipare la cariche elettrostatiche e di fornire una certa protezione durante tutta la sua durata di vita. Si raccomanda all’utilizzatore di eseguire una prova di resistenza elettrica in loco e di utilizzarla a intervalli frequenti e regolari. Se portate per lunghi periodi, calzature della classe I possono assorbire umidità; in questi casi, nonché in condizioni di bagnato, possono diventare conduttive.
Se le calzature sono utilizzate in condizioni tali per cui il materiale costituente le suole viene contaminato, i portatori devono sempre verificare le proprietà elettriche della calzatura prima di entrare in una zona a rischio.
Durante l’uso delle calzature antistatiche, la resistenza del suolo deve essere tale da non annullare la protezione fornita dalle calzature.
Durante l’uso, non deve essere introdotto alcun elemento isolante tra il sottopiede della calzatura e il piede del portatore. Qualora sia introdotta una soletta tra il sottopiede e il piede, occorre verificare le proprietà elettriche della combinazione calzatura/soletta.
2. Materiali e lavorazione
Tutti i materiali utilizzati, siano di provenienza naturale o sintetica, nonché le tecniche applicate di lavorazione, sono stati scelti per soddisfare le esigenze espresse dalla normativa tecnica Europea in termini di sicurezza, ergonomia, comfort, solidità ed innocuità.
Verifiche prima dell’uso
Queste calzature soddisfano i requisiti di sicurezza solo se indossate correttamente e in buone condizioni. Prima di utilizzarle verificare le condizioni generali e di pulizia; quindi assicurarsi che siano adatte e calzarle (selezionare la taglia corretta). Se le calzature non sono in buone condizioni (danni visibili come ad esempio scuciture, crepe, eccessiva usura) devono essere sostituite. La società declina ogni responsabilità per danni e / o le conseguenze che si verificano da usi impropri.
Se la scarpa è prevista con puntale e lamina anti-perforazione, verificare la loro presenza prima dell’uso.
Destinazione d’uso
Il datore di lavoro è responsabile di fronte alla Legge dell’adeguatezza del DPI impiegato al tipo di rischio presente sul luogo di lavoro e alle relative condizioni ambientali. Prima dell’impiego è necessario verificare la corrispondenza delle caratteristiche del modello scelto alle specifiche esigenze d’utilizzo.
Impieghi consigliati:
tutte le attività lavorative che richiedono come normativa l’utilizzo di calzature di sicurezza con puntale anti schiacciamento – lamina anti perforazione – suola antiscivolamento ed anti staticità – (industria in genere – metalmeccanica – agricoltura – impiantistica idraulica ed elettrica – magazzinaggio – lavori su macchine operatrici ecc. ecc.).
Le calzature di Sicurezza per uso professionale Andrew, si caratterizzano per una specifica progettazione attenta al comfort ed alla sicurezza basata sulle esigenze quotidiane dei lavoratori di vari settori.
Vengono infatti utilizzati puntali in metallo di maggiore larghezza, ed una serie di accorgimenti costruttivi mirati a rendere la calzatura estremamente confortevole in particolare per chi svolge la propria attività prioritariamente in piedi.
L’interpretazione dei simboli e delle categorie riportati sulla marcatura dei nostri prodotti permette di scegliere il DPI adatto al tipo di rischio presente come da seguente specifica:
• urto e/o schiacciamento delle dita del piede: tutte le calzature certificate EN ISO 20345
• urto del tallone contro il terreno: calzature con marcatura SB-E, S1-S2-S3, OB-E, O1-O2-O3
• scivolamento: tutte le calzature
• freddo: calzature con marcatura CI
• caldo: calzatura con marcatura HI
• acqua: calzature con marcatura WRU (tomaia idrorepellente) o WR (calzatura resistente all’acqua)
• calore per contatto della suola: marcatura HRO
• cariche elettrostatiche: calzature con marcatura A, S1-S2-S3, O1-O2-O3
• urti al malleolo: AN
• perforazione del fondo: calzature con marcatura SB-P, S1-P, S3, OB-P, O1-P, O3
• resistenza agli olii idrocarburi: FO, S1, S3, S3
• altri rischi in base al simbolo specifico marcato
1. Spiegazione della marcatura CE
Le calzature antinfortunistiche devono essere considerate dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Sono soggette ai requisiti essenziali di salute e sicurezza del Regolamento (UE) 2016/425 (allegato II) - che ne prevede la marcatura CE obbligatoria per la commercializzazione. Le nostre calzature antinfortunistiche sono Dispositivi di Protezione Individuale di II categoria sottoposti a Certificazione presso l’Organismo Notificato RICOTEST N. 0498, Via Tione 9 – 37010 Pastrengo VR – Italy (www.ricotest.com).
CE | La marcatura “CE” significa che il prodotto è conforme ai requisiti di salute e sicurezza del Regolamento (UE) 2016/425. |
del PRODUTTORE o marchio registrato | LOGO / NOME del PRODUTTORE |
Codice/Articolo: taglia: … Note: … | Identificazione del Codice e dell’Articolo: taglia: ... Note: … |
EN ISO 20345:2011 | Norma europea di riferimento EN ISO 20345:2011– requisiti di base e supplementari (facoltativi) per le calzature di sicurezza per usi generali dotate di puntali progettati per protezione contro urti (200J) e compressione (15 kN). La norma include, tra gli altri, rischi meccanici, resistenza allo scivolamento, rischi termici e ergonomia. |
Mmm/aaaa | Mese o trimestre di produzione/Anno |
Simboli di protezione
Simbolo/i che indica la protezione fornita e/o, se del caso, la classe appropriata.
Classe I = calzature in pelle e altri materiali, ad esclusione tutto gomma o totalmente polimerico;
SB Sicurezza Base con puntale di sicurezza “200J”
OB Requisiti di Base
Oltre ai requisiti di base, ulteriori caratteristiche possono rendersi necessarie sia per le calzature di sicurezza, sia per le calzature da lavoro. I requisiti supplementari per applicazioni particolari sono rappresentati da Simboli (vedi tabella 1) e/o Categorie (tabella 2). Le Categorie sono le combinazioni più diffuse relative ai requisiti di base e supplementari.
Tab. 1
Simbolo |
Requisiti/Caratteristiche |
Prestazione richiesta |
P |
Resistenza alla perforazione del fondo della calzatura |
≥ 1100 N |
E |
Assorbimento di energia nella zona del tallone |
≥20 J |
A |
Calzatura antistatica |
tra 0.1 e 1000 MΩ |
C |
Calzatura conduttiva |
< 0.1MΩ |
WRU |
Resistenza alla penetrazione e assorbimento di acqua della tomaia |
≥ 60 min. |
CI |
Isolamento dal freddo |
Prova a - 17° C |
HI |
Isolamento dal calore |
Prova a 150° C |
HRO |
Resistenza al calore per contatto della suola |
Prova a 300° C |
FO |
Resistenza della suola agli olii idrocarburi |
≤ 12 % |
WR |
Calzatura resistente all’acqua |
≤ 3 cm2 |
M |
Protezione metatarsale (solo per EN ISO 20345) |
≥ 40 mm (mis.41/42) |
AN |
Protezione del malleolo |
≤ 10 kN |
CR |
Resistenza al taglio del tomaio |
≥ 2,5 (indice) |
Categoria di protezione fornita Tab. 2
S1 |
SB + zona del tallone chiusa + E + A + FO |
S2 |
S1 + WRU |
S3 |
S2 + P + suola con rilievi |
O1 |
OB + zona tallone chiusa + E + A |
O2 |
O1 + WRU |
O3 |
O2+ P + suola con rilievi |
Simboli per la resistenza allo scivolamento
SRA | Resistenza allo scivolamento su fondo ceramica standard con lubrificante acqua + detergente | Tacco | min. 0,28 |
Piano | min. 0,32 | ||
SRB | Resistenza allo scivolamento su fondo acciaio con lubrificante glicerina | Tacco | min. 0,13 |
Piano | min. 0,18 | ||
SRC | SRA + SRB |